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de’tuoi concittadini; ma colui che invece rivolgesse l’ordine del discorso, e ragionasse così: la estimazione e la gratitudine degli uomini sono cose utili; bisogna dunque procacciarsele perchè avrò per esse danaro, o fama; questi doni s’acquistano coltivando la letteratura, dunque io voglio essere letterato, colui dico che a tal modo rovesciasse il discorso,è chiaro che non avrebbe la mira alle lettere per se stesse e al decreto della natura, bensì al guadagno e alla fama. Or poichè per mille altre arti e passioni o buone o ree il mondo somministra fama e guadagno, è altresi chiaro che quest’uomo mescerebbe alla letteratura ogni specie d’industria e di vizio per ottenere ciò ch’ei desidera, e quindi corromperebbe le lettere e le svierebbe dal loro primo istituto.
Leggesi nei pensieri dell’imperatore Marco Aurelio quest’aureo consiglio ch’ei dava a se stesso. Segui il mestiere a cui ti ha destinato la natura e la fortuna; amalo dacchè l’hai potuto seguire e imparare; usa dei vantaggi reali che egli può dare per se medesimo, e non quelli che i tuoi pazzi desiderii vanno fantasticando; nel resto rimetti tranquillamente, il tuo cuore in tutto e per tutto nelle leggi della natura, la quale se tu la secondi ti benefica giustamente, se tu la sforzi ti punisce. Co-