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tutta facilità può essere presa. Imperciocchè ora da che mancò Agatocle, essa è, o Cinea, tutta piena di sedizioni, nè v’è chi ne governi la città, e tutto vi si regge dalla sagacità di quegli oratori che piaggiano il popolo. — Ben è probabile, soggiunse Cinea, ciò che tu dici: ma le vittorie su la Sicilia saranno poi termine alla nostra conquista? — Dio seguì allora Pirro, ci faccia pur vincere ed ottenere buon esito e la conquista della Sicilia non sarà se non un preludio di quelle grandi imprese che farem poi. Conciossiachè chi mai tra tener ci potrebbe dal passar di là in Libia e a Cartagine che v’è sì di presso, la quale fu quasi presa anche da Agatocle che si partì di nascosto da Siracusa, e traversò con una flotta di poche navi quel piccol tratto di mare? E quando inpadroniti ci sarem di que luoghi; vi sarà mai chi dir voglia che alcun de’ nemici che ora ci oltraggiano contrastare, ci possa? Questo nò rispose Cinea: imperciocchè ben manifesta cosa è che dopo che acquistata ci avremo così grande possanza ricuperar potremo la Macedonia, e signoreggiare con sicurezza a tutta la Grecia. Ma ottenutosi questo da noi che poscia faremo? — Pirro allor sorridendo, staremo, disse, in un pieno riposo e ce la passeremo, o mio buon Cinea, ogni di fra le tazze e le Muse in liete ricreazioni tra di noi. - Co-