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che per decreto della natura esercita tutte le facoltà della misera vita, s’è finalmente costretti o ad abbandonare disperatamente la vita stessa o a strascinarla fra le angustie, le superstizioni e i terrori! Onde mal conosceva il cuore degli uomini quel filosofo Cinea nel discorso ch’ei tenne a Pirro per distorlo dalle conquiste. discorso riprovato da Platone nella vita di quel capitano. Costui adunque veggendo allora Pirro che allestito già s’era per pigliar le mosse verso l’Italia, trovatolo disoccupato gli mosse queste parole. Assai bellicosi sono, o Pirro per quel che si dice i Romani, ed hanno sotto di se ben molte genti valorose in combattere: e se pur Dio ne concede di vincerli, a chi servirà una tale vittoria? A questa interrogazione Tu domandi, o Cinea, rispose Pirro, una cosa che è per se manifesta. Soggiogati che sieno i Romani, non sarà ivi nè barbara nè greca nazione veruna che ardisca di farci contrasto, ina avremo subito in nostra mano l’Italia tutta della grandezza, del valore e del poter della quale aver dei tu notizia più che verun altro —. Qui Cinea fermatosi a pensare un poco. — Che farem poi? — E Pirro non comprendendo per anche qual fosse la di lui intenzione. — Ivi presso, rispose, è la Sicilia, che già ci stende le mani, Isola felice e assai popolosa, la quale con