stre passioni; il che è evidentissimo ad ogni nomo che sente ed agisce. Queste passioni si esercitano sopra tutte le umane istituzioni. le quali come tutte le cose dell’universo hanno origine e leggi dalla natura. Così le arti letterarie stanno, come si è detto, nelle facoltà e nei bisogni dell’uomo, e servono ad esercitare le nostre passioni e le nostre opinioni nella comunicazione della società. Distruggerle non si può, perchè la natura è per se stessa inviolabile dall’uomo; bensì la nostra ragione può applicarsi con più o con minore frutto sovr’esse. Si applica con maggior frutto quando si ritraggono le lettere all’intento destinato dalla natura; si applica con minor frutto quando si lasciano inutili, finalmente la ragione si applica con dannoso e pessimo frutto quando veggendo l’inutilità delle arti letterarie, inutilità dipendente da noi soli, si vorrebbe distruggerle, allontanarle e per sempre dal nostro pensiero. Or gli uomini che la natura creò alle lettere non possono assolutamente giungere a distruggerle in se stessi, massime se le loro radici hanno preso luogo nel nostro intelletto per mezzo dell’educazione; e quindi volendo distrug gere la passione a cui siamo creati distruggiamo noi stessi. Ciò si ha a dire di tutte le altre