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so per isgombrarsi la via degli onori e del danaro, colui è maestro d’ipocrisia, di falsità e di perfidia.

Vediamo come in un quadro la vita di coloro che aspirano soltanto ad applauso volgare; dotati di poco ingegno dalla natura, e volendo ad ogni modo ritrovare il maggiore vantaggio possibile s’introducono nelle accademie ove con lodi reciproche vanno cercandosi anch’essi alcune pagine d’elogi. Le congregazioni d’ogni specie valgono mirabilmente a queste pratiche, ove tutti stringono alleanza difensiva ed offensiva e niuno tra loro scrive linea che non sia certo di vederla lodata almeno da’ suoi confratelli: quindi la loro lode si diffonde tra il volgo facile a credere, facile a far eco, facile a rinegare, facilissimo nondimeno a dimenticarsi e delle lodi e de’biasimi ch’egli senza candore di coscienza, senza esattezza di giudicio aveva pronunziato il di prima. A queste se ne aggiungan altre meno solenni, ma non già meno operose. I linguisti per esempio che danno anatema ad un’opera per quanto possa essere utile e bella, se in essa s’accorgono d’alcun peccato d’idioma, peccato che non può esser lavato per se con acqua lustrale, e che danna in eterno l’autore ed il libro. Siffatti lin-