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volta dopo lungo viaggio di meditazione s’è giunti, non è più possibile di sottrarsi; quindi il silenzio delle passioni e la noia di tutte le cose; quindi si spiegano le cause del suicidio di tanti filosofi dell’antichità, i quali lo consumarono non tanto per lo spavento delle umane sciagure, quanto per fatale convincimento dell’inutilità della vita. Allora anche la gloria a cui tanto pur si anelava negli anni della gioventù, appare non più sopra il carro illuminato del sole da milioni di secoli, ed applaudita dal canto d’infinite generazioni, ma bensi come scheletro nudo, muto, a cui si applica un nome qualunque: e in vero qual mai differenza tra un nome ed un altro? sono tratti di penna, suoni di voce, segni d’arbitrio. L’istoria ci tramandò tre Socrati, cinque Platoni, otto Aristoteli, sette Senofonti, venti Demetrii, venti Zenoni, due Sallustii, Conone astronomo e matematico illustre Conone storico illustre, eppure è ancora indeciso se questo nome è il senso che vi si associa abbia ad attribuirsi a due persone o ad una sola; nè con quale distribuzione nè con quanta equità. Oltre queste considerazioni che affliggono sovente l’immaginazione, e precidono a mezzo volo il corso de’ grandi intelletti, sono anche amareggiati più spesso dalla