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gioni le lettere si spesse volte tornino a tormento ed a vituperio, anzichè ad ornamento ed a gioia de’ loro cultori. E nondimeno gli studi e l’esempio degli uomini illustri devono certamente insegnarvi che il cuore solo, e la mente sola sono gli artefici di ogni opera degna d’immortalità. Non dobbiamo quindi tollerare che l’animo artefice di opere nobili sia contaminato dall’invidia, dalla malignità, dalla vendetta, dall’adulazione, dall’impostura, dalla menzogna, dalla servitù, e dagli altri vizi che deformano e spezzano tutte le forze dell’intelletto. Or concedasi pure che sì fatti vizi siano insanabili e provengano dall’indole particolare di alcuni individui, non è però meno vero che molti animi generosi, quantunque soggetti alle altre passioni dell’uomo, son pur sempre incontaminati da quelle sozzure: e questi spesso ci tocca di vederli infelici, appunto perchè son perseguitati da coloro che più sono corrotti. Or se la loro sventura dipende dall’altrui malignità, non dovrebbero, a quanto mi pare, concedere che gli uomini vili abbiano in loro potestà la pace e la dignità de’ generosi. Invece accade pur troppo il contrario; e quali siano i mezzi di preservarvi da questo giornaliero ed immeritato infortunio, credo prezzo dell’opera di esporveli,