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due mesi; i Milanesi, cacciati dalla loro città ridotta in cenere, passar due anni senz’asilo, in mezzo a’campi, ripigliar poi le armi, tagliare a pezzi le truppe di Federigo Barbarossa, e forzarlo a riconoscere la loro indipendenza.

Gli è vero, che durante questa luminosa epoca, la più parte delle italiane repubbliche erano in preda alla guerra civile; ma il nemico comune veniva egli a presentarsi? queste armate, così spesso impiegate contro i concittadini e i fratelli rivolgevansi contrai usurpatore. Una lunga contesa cominciò tra i papi, difensori dell’indipendenza italiana e gli imperatori di Germania. Il papa ed il clero trovavasi alla testa d’una specie di crociala in favore della libertà, l’Italia riconoscente attaccossi maggiormente a’ suoi pontefici. Ma come avviene quasi sempre, così utili alleati divennero formidabili. Il Vaticano volle usurpare questa medesima indipendenza che avea protetta, scagliò nuovamente l’anatema onde assicurar la sua potenza. Finalmente vennero a logorarsi i suoi fulmini, messi in opera or contra gli amici or contra i nemici, le scomuniche perdettero la loro forza. I papi sorpresi della decadenza loro, si videro costretti ad aver ricorso all’armi straniere. La santa Sede