ciate, coltiva la sua propria terra a ne raccoglie i frutti. Più non si geme sotto alla spada de’ signori che si battono in Asia pel conquisto del santo Sepolcro. La preponderanza feudale è affievolita. I legni necessari alle sante spedizioni vengono costrutti negli arsenali delle città italiane. Le classi tutte de’cittadini sentono il pericolo a cui questo attacco gli espone: tutto si anima e si sublima, la navigazione apre uno sbocco ai prodotti delle manifatture, cresce l’industria, la ricchezza e la massa delle cognizioni europee. L’Italia empie tutti i suoi porti de’suoi vascelli, tutti i magazzini delle sue mercanzie. I drappi di Firenze e le armi fabbricate a Milano bastano ai bisogni di tutti i popoli e ad equipaggiare tulle le armate di Europa. I tesori di cui il commercio arricchì l’Italia dividendosi all’infinito, spargonsi insino negli ultimi ranghi della società ed accrescono il numero degli utili cittadini interessati al loro ben essere. La ineguaglianza delle fortune addiviene meno sensibile: e la preponderanza dei nobili viene contrabbilanciata dall’influenza de’ grandi capitalisti. Epoca gloriosa in cui si videro i Pisani conquistar le isole Baleari, e scoprir le Canarie; Genova cingersi di torri, di fortificazioni, e di muraglie in meno di