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modi lo rendea in sulle prime poco accostevole; ma entrato una volta in confidente ragionare con alcuno facea dimenticar di leggeri quelle aspre ed inamabili apparenze1. Lodava rado e assai parcamente ancora i più degni. Ond’è che taluno appose un tal modo ad arroganza o livore. Ma più sentiva che non proferisse. Tenace delle proprie opinioni di rado sapea nelle dispute mantenere temperanza di tuono, il che gli eccitò contro il mal volere di molti. Non parea che amasse grandemente gli uomini, e molto si promettesse da loro. Però ebbe amici pochi, ed a pochissimi fu egli cal-

    alcun debito»... E in altra lettera in data del 30 Dicembre dello stesso anno alla stessa amica si legge: «Or amica mia sarà bene che non tanto per la sicurezza del tuo danaro quanto per la quiete della mia coscienza, io trovi fin d’oggi alcuna via di pagarti i miei debiti, e sono gli unici che ho lasciati in Italia»... Lettori il testo è chiaro e lascio perciò a voi il dedurne le legittime conseguenze.

  1. * ― Rimproverano alcuni il Foscolo di carattere assai stravagante e d’incoerenza alle proprie dottrine. Ma posto che questa taccia abbia suo fondamento nel vero, pensiamo essere poco lodevole il fermarsi a considerare i difetti di un uomo che risplende d’insigni virtù: e giudichiamo per lo contrario debito del critico illuminato e saggio d’obbliare gli uni come troppo comuni e ordinarii nel mondo, per trattenersi nella contemplazione dell’altre che debbono tanto più interessarci, quanto più esse e assai pregevoli e molto rare.