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vadi della notte oscura, onde abbracciare la madre, la virginale consorte ed i cari figliuoli1. La qual dipintura più agevolmente le virtù domestiche persuadeva a’ mortali, ch’ei le vedeano sì care al ministro maggiore della natura che in sì poca ora traversava splendidamente l’oceano. Non so se le scienze abbiano cooperato a far meno malvagia o più lieta l’umana razza, ch’io nè dotto sono, nè temerario da giudicarne. Questo vedo; che essendo destinate a pochi, ove questi volessero rompere a noi popolo il velo dell’illusione da cui traspare un mondo di belle e care immaginazioni, ci farebbero essi più sovente ricordare la noia e le ansietà della vita, dove niuno va lieto senza il dolore dell’altro. Nè mi smoverò da questa sentenza se prima non mi abbiano compiaciuto di due discrete domande. Le arti veramente utili sono figlie del caso o delle scienze? E questi chiamati comodi ed utilità perfezionati dalle scienze han questo nome per intrinseca qualità, o per la nostra opinione?

V. Tornando dunque alla poesia, la quale non è per gli scienziati, che tutto veggono o

  1. Frammenti de’lirici greci, stampati le più volte dopo Pindaro.