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Siccome pare, che solo amore potesse far salire il Petrarca a sì alto segno nella poesia, così, se la ingiustizia e la persecuzione non avessero accesa la indignazione nel cuore di Dante, questi forse non avrebbe durato con tanta perseveranza a compiere
Il poema sacro,
A cui han posto mano e cielo e terra,
Sì che lo ha fatto per molli anni macro.
XVI. Comunque la vita de’ sommi ingegni soglia essere dannata ad ogni maniera di vessazioni non tanto per la fredda indifferenza e per la invidia dell’umana razza, quanto per le ardenti passioni de’ loro cuori, pur nondimeno il piacere di conoscere e di propugnare il vero, e di essere da tanto da farlo suonare da’ loro stessi sepolcri, è così acuto, che prepondera a tutto. Questo sentimento fu sorgente più copiosa di conforto a Dante che al Petrarca.
Mentre ch’io era a Virgilio congiunto
Su per lo monte che l’anime cura,
E discendendo nel mondo defunto,
Dette mi tur di mia vita futura