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sone diverse, sono qui concentrate in una sola; e frattanto i cantici, e le carole, e il ricogliere dei fiori danno vita, e incanto e movenza alla pittura. A giudicar sanamente fra questi due poeti, si direbbe, che Petrarca prevalga nello svegliare in cuore un sentimento profondo di vita; e Dante nel guidare la imaginazione ad accrescere le magnificenze e le novità di natura. Genio non fu mai forse in cui fosse dato di accoppiare in sè ad altissimo segno queste due facoltà.
X. Dante e Petrarca colorarono disegni, accomodati ciascuno all’ingegno suo; di che risultarono due maniere di poesia, producitrici di opposti effetti morali. Il Petrarca ne mostra ogni cosa per entro il velo di una passione predominante, ci avvezza a lentare il freno a quelle inclinazioni, le quali, col tenere il cuore in agitazione perpetua, tarpano gli sforzi dell’intelletto; ci adesca ad una molle condescendenza verso le affezioni del nostro cuore, e ci ruba alla vita operosa. Dante, come tutti i poeti primitivi, è lo storico de’ costumi dell’età sua, il profeta della patria, e il pittore dell’uman genere; e pone in atto tutte le facoltà dell’anima a meditare sopra tutte le vicissitudini dell’universo. Descrive in ogni gui-