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          E i lavori do l’arte; a te che in mano
          D’ogni umano saper tieni la chiave.
          Portinaia fedel de la sua cella.
          Tuo vegliar pertinace il freddo scaccia
          Sgomento;c obblio da la vestal tua lampa
          I perenni alimenti va lambendo.

Piaceri della Memoria.


Alle metafisiche voci Genio, Arte, Sapere sono frammisti obbietti pioprii a colpire i sensi, così che il lettore vede la massima postagli davanti, come in una pittura. Non è dato a’ poeti di aspirare al merito d’originalità, se non col mezzo delle immagini; perchè, moltiplicando le combinazioni di pochissimi concetti, producono novità, e formano gruppi, che, sebbene differenti in disegno e in carattere, esibiscono tutti lo stesso vero. Il seguente passo italiano sopra la memoria non ha la menoma rassomiglianza co’ versi inglesi tradotti di sopra, e nondimeno la diversità sta solo nella variata combinazione delle immagini.

     Siedon le muse su le tombe, e quando
     Il tempo con sue fredde ali vi spazza
     I marmi e l’ossa, quelle Dee fan lieti