![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
149 |
E i lavori do l’arte; a te che in mano
D’ogni umano saper tieni la chiave.
Portinaia fedel de la sua cella.
Tuo vegliar pertinace il freddo scaccia
Sgomento;c obblio da la vestal tua lampa
I perenni alimenti va lambendo.
- Piaceri della Memoria.
Alle metafisiche voci Genio, Arte, Sapere sono frammisti obbietti pioprii a colpire i sensi, così che il lettore vede la massima postagli davanti, come in una pittura. Non è dato a’ poeti di aspirare al merito d’originalità, se non col mezzo delle immagini; perchè, moltiplicando le combinazioni di pochissimi concetti, producono novità, e formano gruppi, che, sebbene differenti in disegno e in carattere, esibiscono tutti lo stesso vero. Il seguente passo italiano sopra la memoria non ha la menoma rassomiglianza co’ versi inglesi tradotti di sopra, e nondimeno la diversità sta solo nella variata combinazione delle immagini.
Siedon le muse su le tombe, e quando
Il tempo con sue fredde ali vi spazza
I marmi e l’ossa, quelle Dee fan lieti