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luminose metafore, e profondo raziocinio, i poeti trasformano in vive ed eloquenti immagini molte idee, che giacciono oscure e mute nelle menti nostre. La magica presenza delle poetiche immagini ci fa ad un tratto sentire, immaginare, ragionare, e meditare con tutto il diletto, e senza veruna di quelle pene, che comunemente conseguono ogni sforzo mentale. Il concetto: «che la memoria e l’arte dello scrivere conservano tutto l’umano sapere;» e l’altro concetto: «che la speranza non abbandona l’uomo neppure sull’orlo del sepolcro, e che l’aspettativa del moribondo è ancora tenuta viva dal prospetto di una vita avvenire;» sono veri tanto più facili a comprendersi, quanto che ci vengono inculcati nella mente da cotidiana sperienza. Tuttavia i vocaboli astratti, in cui è pur forza che ogni massima generale si racchiuda, inetti sono a creare quel simultaneo eccitamento, onde tutte le facoltà nostre mutuamente si aiutano l’una l’altra: siccome quando il poeta apostrofa la Memoria.

     A te vetuste età, terre longinque
          Tramandano le care opre del genio,