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tuttor si conserva autentica1, de’ Fiorentini il dì 27 gennaio 1302 sbandeggiati, contiene i nomi di Dante e del padre di Petrarca, nè v’ha in quella nome d’altro individuo, al quale veruna delle circostanze menzionate nella lettera possa convenire, laddove ciascuna, e tutte prese insieme, esattamente convengono a Dante.
III. Questi due fondatori dell’italiana letteratura furono largiti di genio disparatissimo; proseguirono differenti disegni, stabilirono due diverse lingue e scuole di poesia, ed esercitarono fino a’ tempi nostri differentissima influenza. In vece di scegliere, come fa il Petrarca, le più eleganti e melodiose parole e frasi, Dante crea spesso una lingua nuova, e fa tributari quanti dialetti ha l’Italia, a fin che gli somministrino combinazioni, che possano rappresentare, non pure le sublimi e le belle, ma ben anche le più comuni scene di natura; tutti i grotteschi concepimenti di sua fantasia; le più astratte teoriche di filosofia, e i misteri più astrusi di religione. Una semplice idea, un idioma volgare assume diverso colore e spirito diverso dalla loro penna. Il con-
- ↑ Muratori, Script. Rer. Ital. vol. x, p. 501.
parole del Petrarca si riferissero veramente a Dante; dubbio che dileguasi però a disamina più matura. Vedi il Baldelli vita del Boc. Lib. ii, cap. xlii fac. 133-134 in nota.