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su questo punto, ma più spesso al consenso de’ grandi scrittori ed alla natura della lingua medesima. Trattasi pertanto di conoscere il significato primitivo, e la fisonomia della lingua. Lasciamo le indagini intorno alle origini delle lingue a chi sa meglio di noi ragionare; giacchè appena mancano i fatti, e l’analogia è intermedia, noi useremo di arrestarci. Giudichiamo puttosto come gli autori l’hanno usata.
Noi siamo italiani, onde osserveremo la nostra lingua nella sua origine, e ne’ suoi andamenti. Non può comprendersi come la lingua italiana non provenga dalla latina; perchè anche volendola formata dal dialetto Siciliano o Provenzale, si conferma lo stesso, provenendo questi dialetti dalla lingua latina.
Ora notiamo due principali differenze nella lingua italiana confrontata colla latina. La prima consiste nelle terminazioni, la seconda negli articoli.
Ognuno sa che la M la S la R la T erano il termine più generale delle parole latine, come può osservarsi, a cagione di esempio, nel primo periodo di Tacito. Noi in vece non finiamo mai con una consonante; e se leggesi talvolta (avvertasi che qui parlasi della prosa) scritto, maggior, dolor, amor ecc. per mag-