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CAPITOLO II.
Lo studio è riscaldato dal desiderio di accrescere il sapere, dall’ardore dell’anima, che dicesi fantasia. Chi dunque è più capace di sentire, è pur capace di idee più forti, e di applicazione più intensa. Per giovarsi dell’esempio è d’uopo studiare i grandi esemplari, e per creare bisogna sentire del proprio. Si unirà perciò all’esempio de’ grandi modelli lo studio del cuore umano, della natura vivente, senza il quale poco gioverebbero, e la privata contemplazione, e il genio natio.
CAPITOLO III.
Le facoltà naturali e lo studio sono annessi
Tutte quelle facoltà che dona la natura, presumono bisogni. Ma il bisogno di esercitare le proprie facoltà, sarà nell’uomo attivo a seconda delle circostanze in cui si trova. — Le di-