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vi fosse nota, i ragionamenti e le applicazioni non terrebbero nel vostro intelletto la radice che hanno nel mio, e vi cadrebbe o adoperare nelle lettere, e giudicarne seguendo più le opinioni accidentali, che i principii fondati sulla natura, o valervi di mille regole parziali, e quindi di mille eccezioni, le quali sarebbero applicate come pur si suole spesso a torto, e spesso pedantescamente. Or mi rimane a dirvi qual metodo a me sembra più acconcio, onde da voi si risalga analiticamente a que’ principii. Come io li ricavai dall’osservazione, voi pure dovete persuadervene per mezzo delle osservazioni. Si tratta di conoscere I. Chi sia atto alla grande ed utile letteratura. II. In che modo la natura debba essere aiutata con lo studio. III. Come la letteratura giovi agl’istituti sociali. IV. Come tenda alla verità. V. Come la lingua deve essere considerata nella letteratura. VI. Come si deve desumere lo stile dalle nostre facoltà naturali.

Chi trattasse partitamente questi sei sommi capitoli ad uno ad uno, potrebbe al certo far molte dissertazioni, non senza speranza di lode forse, ma certamente senza speranza di utilità. Però che non si potrebbe in verun modo evitare di urtare o ne’ precetti sentenziosi,