Da questo sesto ed ultimo capitolo apparirà. I. La ragione per cui le scuole siano inutilmente inondate di teorie sullo stile, poichè la sola natura può limitare la libertà intellettuale dell’uomo, e perchè i soli esempi possono dar norma ed eccitamento d’imitazione. II. Apparirà, perchè nel giudizio comune, tutte le lodi ed i biasimi sopra lo stile di un libro, cominciano grammaticalmente dalla lingua, e finiscono pedantescamente nella lingua. III. Apparirà in tutto il suo lume una sentenza poco osservata, ed anzi da niuno, ch’io sappia, sino ad ora dimostrata di Plutarco, il quale nel proemio della vita di Nicea ci lasciò scritto:= la gara e l’emulazione d’imitare lo scrivere e lo stile degli altri, a me sembrano cose proprie da persona, che abbia un animo assai digiuno e sofistico; che se poi questa imitazione e questa gara riguardano quegli scritti, che sono inimitabili, l’intento non può essere che di persona stolida =. IV. Ed ecco come il semplice ed innegabile assioma che la letteratura è annessa alle facoltà intellettuali dell’uomo, ritorna per sè stesso anche nell’esterna apparenza del pensiero, nello stile, il quale è sostanzialmente aderente a queste facoltà di ciascun individuo. Il fonte del sape-