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nell’oscillazione perenne della speranza e del timore. III. La speranza ed il timore sono emanazione perpetua del sentimento e del piacere e del dolore. IV. Questo sentimento viene eccitato dalle sensazioni delle cose che possono giovare o nuocere; viene mantenuto dall’idea, che la sensazione imprime nella memoria; viene riscaldato dal desiderio imminente di conseguire il piacere e di sfuggire il dolore, annessi a quella data idea; viene finalmente rappresentato vivamente dall’evidenza dell’idea che vive nella memoria, dall’ardore del desiderio che la rianima, la qual combinazione di memoria e di desiderio da noi chiamasi fantasia. V. Chi dunque è più capace di più forti sensazioni, ha più vigore d’idee. VI. Chi per mezzo delle potenze mentali meglio queste idee propaga, propaga talvolta la stessa facoltà, e spesso e sempre lo stesso esercizio passivo nell’ingegno e nel cuore degli altri. VII. La facoltà si trasfonde con l’esempio in chi è costituito fisicamente atto a fare altrettanto; l’esercizio passivo si propaga in tutti gli uomini, perchè tutti, eccettuati pochissimi, sono atti a sentire le passioni che si dipingono vivamente, e ad intendere i pensieri, che si presentano evidentemente. VIII. Per giovarsi utilmente dell’esem-