Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
90 |
e dirette dalla facoltà di paragonare, di sperimentare e di calcolare, che da noi chiamasi comunemente ragione. VI. La ragione è tanto più operosa, vigorosa, utile ed esatta, quanto più sono forti, operose e ricche le tre altre facoltà di ricordarsi, di desiderare, d’immaginare, così all’opposto. VII. L’uomo dotato di queste tre facoltà in sommo grado, e in sommo grado bilanciate dal calcolo della ragione, è solo atto alla grande e bella, ed utile letteratura, perchè solo potrà esercitarla valendosi pienamente dell’uso della parola.
Da questo primo capitolo emerge: I. che senza queste doti non si può essere degnamente letterato: II. che chiunque a cui mancano queste doti non conseguirà se non la pedestre, inutile, e venale letteratura.
CAPITOLO II.
I. Nell’animale non v’è apparenza di vita senza moto; nell’animale non v’è moto fisico senza moto morale; cessato il moto cessa la vita. II. Il moto morale dell’animale umano sta