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sulle trasformazioni geometriche delle figure piane. 60

un punto multiplo secondo e punti semplici, cioè: 1.° il punto in cui incontra il piano ; 2.° gli punti in cui il piano è incontrato dalla direttrice ; 3.° gli punti in cui la retta comune intersezione dei piani , è incontrata dalle rette che uniscono il punto comune alla retta ed al piano coi punti comuni alla curva ed allo stesso piano .

In altre parole: le superficie gobbe analoghe a quella le direttrici della quale sono , hanno tutte in comune: 1.° la direttrice (multipla secondo , epperò equivalente ad rette comuni); 2.° la direttrice curvilinea (semplice) ; 3.° generatrici (semplici) situate nel piano . Tutte queste linee, insieme prese, equivalgono ad una linea dell’ordine . Quindi due superficie gobbe (dell’ordine ) determinate da due rette , , nel piano , avranno inoltre in comune una retta; la quale evidentemente unisce il punto d’intersezione delle , col corrispondente punto , comune alle due curve che nel piano corrispondono alle rette , .

Se la retta passa pel punto in cui incontra il piano , è evidente che la relativa superficie rigata si decompone nel cono che ha il vertice in e per direttrice la curva , e nel piano che contiene le rette , .

Se la retta passa per uno de’ punti comuni al piano ed alla curva , la relativa superficie rigata si decompone nel piano che contiene il punto e la retta , e nella superficie gobba d’ordine , avente per direttrici .

Se la retta passa per due dei punti , la relativa superficie rigata si decomporrà in due piani ed in una superficie gobba d’ordine .

Ed è anche facilissimo il vedere che una curva qualunque , d’ordine , data nel piano , dà luogo ad una superficie gobba d’ordine , per la quale è multipla secondo e è multipla secondo . Quindi alla curva corrisponderà nel piano una linea d’ordine , avente: 1.° un punto multiplo secondo , sopra ; 2.° punti multipli secondo , sopra ; 3.° punti multipli secondo , sulla retta comune intersezione dei piani , .

Applicando alle cose dette precedentemente il principio di dualità, otterremo due figure: l’una composta di rette e di piani passanti per un punto ; l’altra di rette e piani passanti per un altro punto . E le due figure avranno fra loro tale relazione, che a ciascun piano dell’una corrisponderà un solo piano nell’altra e viceversa; ed alle rette di una qualunque delle due figure corrisponderanno nell’altra superficie coniche della classe , aventi in comune piani tangenti semplici e multipli. I numeri saranno connessi fra loro dalle stesse equazioni (1) e (2).

In particolare poi, per dedurre una figura dall’altra, potremo assumere come direttrici una retta ed una superficie sviluppabile della classe , la quale abbia piani tangenti passanti per . Allora, dato un piano qualunque per , il quale