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sulle linee del terz’ordine a doppia curvatura. | 63 |
bica in una conica; il polo di questa retta rispetto a questa conica ha per luogo geometrico un’altra conica. Per brevità il piano di quest’ultima conica si dirà congiunto al dato piano fisso.
Se il piano fisso si suppone a distanza infinita, il teorema precedente somministra quest’altro: i centri delle coniche risultanti dal segare coi piani osculatori d’una cubica gobba il fascio delle sue tangenti sono tutti in una stessa conica.
L’equazione del piano fisso ora sia:
16) |
A — (λ + μ + ν)B + (μν + νλ + λμ)C — λμν D = 0
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cerchiamo l’equazione del piano congiunto. A tale uopo osservo che alle equazioni 2) si possono sostituire le seguenti:
ove:
A’ = A — 3νB + 3ν2C — ν3D B’= A — (2ν + μ)B + ν(2μ + ν)C — μν2D C’= A — (2μ + ν)B + μ(2ν + μ)C — νμ2D D’ = A — 3μB + 3μ2C — μ3D |
e inoltre:
Per questa sostituzione l’equazione del piano fisso 16) diviene:
ove:
epperò l’equazione del piano congiunto sarà:
ossia:
17) |
A — (λ’ + μ’ + ν’)B + (ν’μ’ + λ’ν’ + μ’λ’)C — λ’μ’ν’D = 0
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ove: