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intorno ad una proprietà delle superficie curve, ecc. 167

la tangente alla data linea (4) nel punto (x, y, z) fa cogli assi, cioè posto:

x’ = α,     y’ = β,     z’ = γ,


avremo:

8)
0 = (L — kl) αα1 + (L1kl1) (βγ1 + γβ1)
+ (M — km) ββ1 + (M1km1) (γα1 + αγ1)
+ (N — kn) γγ1 + (N1kn1) (αβ1 + βα1).

Quest’è la relazione di reciprocità che lega fra loro le rette (α, β, γ), (α1, β1, γ1) tangenti, l’una alla linea data e l’altra alla caratteristica della superficie inviluppo; cioè essa è, sotto altra forma, l’equazione di Bordoni nel caso del contatto di primo ordine.

Per la proprietà espressa dall’equazione (8), sembra conveniente chiamare tangenti coniugate le due rette in quistione, designandole coll’epiteto di coniugate ordinarie o dupiniane nel caso che le superficie (2) siano piane.

2. Per la normale comune alle superficie (1) e (3) nel punto (x, y, z) conduciamo due piani che passino rispettivamente per le due tangenti coniugate (α, β, γ), (α1, β1, γ1). Siano d, d1 i raggi di curvatura delle sezioni normali risultanti nella prima superficie, e D, D1 i raggi di curvatura delle sezioni normali risultanti nella seconda superficie. Avremo le note equazioni:

9)
= lα2 + mβ2 + nγ2 + 2l1βγ + 2m1γα + 2n1αβ,


10)
= lα12 + mβ12 + nγ12 + 2l1β1γ1 + 2m1γ1α1 + 2n1α1β1,

= Lα2 + Mβ2 + Nγ2 + 2L1βγ + 2M1γα + 2N1αβ,

= Lα12 + Mβ12 + Nγ12 + 2L1β1γ1 + 2M1γ1α1 + 2N1α1β1,


da cui, avuto riguardo all’identità:

k2 (p2 + q2 + r2) = P2 + Q2 + R2,