Pagina:Opere matematiche (Cremona) I.djvu/115


intorno alle coniche inscritte in una stessa superficie sviluppabile ecc. 101


ove è posto per brevità:

φ = (θ — α)2 ± β2


a, b, c, α, β sono costanti determinate; θ è un parametro variabile da un punto all’altro della linea. Nel valore di φ il doppio segno dell’ultimo termine serve a distinguere i due casi che la cubica abbia uno solo o tre assintoti reali. L’origine è quel punto della linea che corrisponde a θ = 0; per θ = ∞ si ha quel punto della medesima che è a distanza infinita sull’asse delle x. Posto:

h = α2 ± β2


il piano che sega la cubica ne’ tre punti di parametri θ1, θ2, θ3 sarà rappresentato dall’equazione:

h + (θ1θ2θ3h1 + θ2 + θ3))

+(h2θ3 + θ3θ1 + θ1θ2) — 2αθ1θ2θ2) — θ1θ2θ3 = 0;


quindi l’equazione del piano osculatore nel punto di parametro θ è:

2)
h + θ(θ2 — 3h) + θ2(3h — 2αθ) — θ3


e quelle della retta che unisce due punti θ1, θ2 sono:

— (θ1 + θ2) + θ1θ2 = 0,

1θ2h) + (h1 + θ2) — 2αθ1θ2) — θ1θ2 = 0.


Il piano osculatore al punto θ è tagliato dal piano osculatore al punto ω in una retta, la cui proiezione sul piano yz, ha per equazione:


Da questa equazione e dalla sua derivata presa rispetto ad ω eliminando questa quan-