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AVVERTENZA
Questa lettera è stata stampata sull’abbozzo che ne resta in 52 fogli di mano del Manzoni, scritti in colonna, meno i due primi in forma di lettera. Certamente non è stata finita; nè quindi mandata. Solo le prime pagine, il Manzoni ha copiato da sè, e fatto copiare da altri1. Se non che neanche queste hanno raggiunto una forma che a lui sarebbe parsa definitiva; il rimanente è un primo getto, come appare dal frammento incompiuto A. pubblicato in appendice, in cui n’è rifatta una parte.
Il Manzoni, però, di solito, non tirava giù un componimento, non lo scriveva di filato, senza aver prima tentato di chiarirsene a più riprese i punti principali colla penna in mano2. Questo suo metodo appare assai bene nella lettera che pubblico. Di fatti col manoscritto di essa restano molti fogli — e sarebbe molto facile dimostrare che non devono esser tutti, anzi ne manchino parecchi — in alcuni dei quali sono trascritti i luoghi del corso del Cousin, di cui s’è proposto di ragionare, in altri i suoi propri ragionamenti sono in più modi, per più vie esposti, ordinati, distesi. Di queste varie stesure ho dato alcun saggio nelle note3; ma stampare ogni cosa sarebbe stato di certo soverchio. Manzoni ritenta talora sei volte lo stesso punto; e la forma, che, non copiando, ma rifacendo di nuovo accoglie nello stendere tutta insieme la lettera, è ancora certo lontana da quella a cui si sarebbe fermato, se le avesse dato l’ultima mano.
Un altro frammento B. della parte ulteriore della lettera si è potuto raccapezzare tra tutti i fogli rimasti; e mi è parso bene, anzi necessario di pubblicarlo. Fa intendere da qual sentimento fosse principalmente mosso il Manzoni nello scrivere al Cousin, e quale fosse, a parer suo, la vera e perniciosa magagna della dottrina che combatteva. Il che appare anche più chiaro dal frammento dell’appendice C. Quello dell’appendice D. m’è parso di qualche importanza. Gli altri ho creduto bene di tralasciarli, non parendomi che aggiungessero nulla a ciò che già è nella lettera.