Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/75


55

censurato, e le ommissioni non si perdonano alla brevità. Il commentatore del MONTECUCCOLi non è del genere degli altri, troppo passionato pel suo autore. P.

32 I Francesi s’attribuiscono la gloria di aver creato essi la moderna architettura militare. Il mondo abbagliato da’ lor libri e dal nome di un Vauban, facilmente ha potuto persuadersene, difficile essendo che apparisse la virtù nascosta ne’ disusati libri degli inventori. Niuna nazione è stata più tarda ad illustrare questa scienza, come la francese, tanto è lontano ch’ella ne sia la creatrice. Il Barleduc, loro più antico autore, scrisse dell’anno 1620. Ventinove anni prima era uscita alla luce l'opera del tedesco Spekler, e del 1551 ne era già stampata alcuna cosa di fortificazione in Italia dal bresciano Niccolò Tartaglia. Poco tardarono altri autori più vasti ed estesi di lui. Il Lanteri, il Zancha, il Lupiccini, il Maggi, il Castriotto, il Cattaneo, l’Alghisi e il Tethi avevano dati a luce intieri trattati della moderna fortificazione, avanti che alcuno oltramontano ne avesse scritto. E non era ancor compiuto il decimosesto secolo, quando uscì l’opera vasta e rinomata del capitan Francesco Marchi, bolognese, nella quale tutte le parti della scienza son contenute, e dove chiaramente si scuopre l’illustre ritrovamento, del quale si è fatto onore al Vauban, le paralelle. La nazione che precede in una scienza co’proprii scrittori di considerabil tempo qualunque altra, ne è senza dubbio la istitutrice, senzachè quasi tutti i nomi delle fortificazioni sono italiani, e italiani per modo, che ritengono la forma della loro origine anche intrusi nelle lingue straniere. Per tutti i citati autori nostri vedesi veramente una successione d’invenzioni; ma l’invenzion fondamentale è dovuta al celebre architetto veronese Michele Sanmicheli. Il fondamento della nuova fortificazione consiste nella