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Giorgio Ragotzi principe di Transilvania, il Re di Svezia corse tutta la Polonia, e non gli mancò che l’atto di coronarsi, il quale era prossimo e decretato. L’Imperadore soccorse quel Monarca fuggitivo. Montecuccoli ebbe il comando della cavalleria; di poi, morto il generale Hatzfeld, di tutto l’esercito. Gli Svedesi dovettero realmente, in grazia del valor suo, abbandonar le conquiste. Intanto il Re di Danimarca, geloso degli Svedesi emuli suoi, osò assalirli. Presto ebbe a pentirsene. Invasa la Danimarca, si venne all’assedio di Copenhaguen, e al dieci di febbrajo se ne tentò, benchè infelicemente, l’assalto generale. Gli Imperiali, i Brandeburghesi e i Polacchi per terra, e gli Olandesi per mare, andarono in ajuto di quello stato. Il primo passo fu di assicurarsi della fede del duca di Holstein, prendendo in ostaggio il castello di Gottorp. In seguito conquistarono moltissimo paese. Gli Svedesi si erano fortificati nella Fionia; bisognava discacciarli. Si tentò due volte lo sbarco inutilmente. Non piaceva agli Olandesi che riuscisse; però freddamente servirono, come è molto bene accennato nelle Memorie. Non è però credibile che eglino scaricassero i cannoni carichi a sola polvere. Tal fatto, narrato dal Puffendorff, si può riporre nel lungo novero delle menzogne stampate. Il parere della diversione nella Pomerania salvò la Danimarca. La pace intempestiva fu cagione che gli Svedesi non perdessero interamente quella provincia. Il conte di Erbestein sbarcò nella Fionia, e facilmente disfece i non molti Svedesi che vi accampavano. Seguì battaglia, e de’ generali svedesi non si salvarono che il principe di Sultzbach e il conte di Steinboch. È falso, quantunque asserito da chi scrisse la vita della contessa Montecuccoli, che il Conte conducesse egli stesso quell’ultimo sbarco.