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pubblica libertà, tendeva a signoreggiare in quelle provincie. Il sanguinario duca d’Alba compiè l’opera colla crudeltà, e non vi fu più chi amasse il governo spagnuolo, dopo che furono decapitati i due maggiori signori della nazione, il conte di Horn, e il conte di Egmont. Nulla giovò che il moderato e savio commendatore di Requesens tentasse la via della conciliazione. I tre sommi capitani, Gioanni d’Austria, Alessandro Farnese, Ambrogio Spinola, preservarono dalla alienazione dieci delle diciassette provincie. Gli Spagnuoli erano i migliori soldati dell'Europa; ma le provincie unite avevano il vantaggio di esser soccorse dai protestanti di Alemagna e di Francia, e dalla Inghilterra; avevano il benefizio di una situazione bassa e paludosa, la quale ad arte si poteva sommergere; finalmente poco potevasi sperare dal valore degli Spagnuoli, i quali spesso non erano pagati: il possessor dell’oro e dell’argento del Messico e del Perù spesso non aveva di che pagare l’esercito, e gli avversarii suoi, poveri e deboli, non deponevano le arme per alcuna avversità. Se le guerre di Fiandra potessero aver paragone nell’antichità, parmi che considerata e la ostinazione reciproca, e le varie vicende, e la sceltezza de’ soldati, e la virtù de’ capitani, fossero da compararsi alla guerra del Peloponneso. L’anno 1606 fu riconosciuta la indipendenza delle sette provincie. Liberi appena, quei nuovi repubblicani furono aggressori della Spagna, e l’anno 1629 erano all’assedio di Bois-le-Duc, e vicini a conquistare il Brabante. In quella occasione l’Imperadore Ferdinando II mandò soccorso agli Spagnuoli, e ne ebbe il comando il Conte Ernesto Montecuccoli, il quale in quella guerra appunto si condusse seco il giovinetto Raimondo. P.
9 Era Raimondo capitano di quel tempo, e conduceva la vanguardia. Il fatto è narrato concordemente da tutti