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volontarie: quindi i popoli gravati dall’intrattenimento de’ soldati, e per occulta avversione nimici de’ loro molesti ed importuni difensori. Al contrario ne’ Turchi erano, siccome molti vizj di natural barbarie, così il compenso di molte virtù24. Sempre apparecchiati di armamenti e di munizioni, sempre guardati da un esercito di giannizzeri perpetuo per costituzione, per necessità veterano: le leve non forzate, non tumultuarie, ma spontanee, ma scelte: la profession militare appresa per iscuola dalla fanciullezza, contenuta dalla atrocità de’ castighi, rialzata dalla larghezza de’ premj, e sola che alle dignità conducesse: un dogma che toglie l’orrore alla morte, e la morte de’ valorosi rallegra di lusinghiere ed immortali promesse: un erario perenne che non teme impoverire: una potenza illimitata, difficile a stancarsi per avversità, ed attissima a stancare anco i vittoriosi.

Niuno imperio fu mai così vicino a perire come l’Austriaco a quella occasione, avvegnachè tanta fosse la sua strettezza, che a centomila nimici potè appena contrapporre seimila Combattenti25. E qual uomo senza nota di temerità avrebbe potuto della salute dell’Austria non disperare, salvo un Montecuccoli, al quale fidata l’avea l’ordine eterno della Providenza, e la superior tutela della Cristianità? La storia narrerà per qual modo con sì tenui forze,che ancor più tenui divennero, tenesse fronte a tanto nimico l’intero tratto di una campagna, e la verità, non dubito, prenderà faccia di favola e di esaggerazione. Narrerà come, lasciando