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traviarono, e i pochi che s’incamminarono drittamente si rimasero a mezzo. Frattanto la celebrità di Federigo e le vittorie degli ultimi decenni insuperbirono i guerrieri, ed omai si trascurano per orgoglio gli antichi, come già nel secolo XVI si trascuravano per la pedanteria degli uomini letterati. Il colonnello Guibert, difendendo vittoriosamente la tattica prussiana e le armi moderne, fe’ reputare inutili le lezioni degli storici e de’ capitani dell’antichità; ma quell’eloquente Aristarco di tutti i libri di guerra non contende la palma di classico autore al Montecuccoli, che non per tanto ricavò i principj dell’arte da’ fatti e da’ detti degli antichi1.
VII. Ma se si fosse considerato che le arti tutte sono fondate su principj veri ed eterni della natura delle cose; che dallo scoprimento, dal calcolo e dall’applicazione de’ principj derivano le scienze, e che quindi una scienza, più o meno sviscerata, fu sempre la mente dell’arte della guerra, si sarebbero, investigando questi principj, riconciliate le diversità accidentali de’ metodi antichi e de’ moderni. Nè i fautori dell’antichità avrebbero magnificato le ordinanze profonde e le armi dappresso; né i nostri contemporanei riporrebbero tutto l’evento della guerra nelle artiglierie e nelle combinazioni della loro tattica. La tattica e le artiglierie sono elementi della guerra, ma sono connessi alla
- ↑ « Montecuccoli et Feuquières tiennent le premier rang parmi e les auteurs classiques ». Défense du syst. etc. tom. I, part. II, c. 4. Altrove.... « écrit comme César, comme le roi de Prusse, comme Montecuccoli ». Tom. II, part. III, cap. 7.