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2.º L’età competente, che troppo giovanile alla maturità, ed all’esperienza, troppo senile alla velocità non deroghi.

3.º La nascita, la quale quanto più cospicua, tanto più ella ispira venerazione di se stessa negli animi de’ soggetti1.

Sono acquistate,

1.º Le virtù della prudenza, della giustizia, della fortezza, e della temperanza2.

2.º L’arte della guerra per teorica e per pratica, e quella del dire3 e del comandare4.

xiii. Della scelta, o deletto, e dell’ordinanza della soldatesca ne hanno lasciato esempi degnissimi i Greci, ed i Romani:

1.º I Greci la dividevano in cavalleria e fanteria. Questa era ripartita in decurie (versus) di sedici uomini di fondo l’una, per la comodità del numero pari, atto alla trasformazione degli ordini, cioè a raddoppiare, e moltiplicare, a restringere, e contrarre la falange per lungo e per largo5; concios-

  1. Dal lib. II, cap. 2 de’ commentarii dell’Autore, pare che a’suoi di la nobiltà levasse milizia dai feudi; i nobili erano capitani in guerra, e signori de’ soldati in pace. La nobiltà nacque dalle conquiste; finchè l’arte della guerra restò a’ loro nepoti, i nobili ebbero diritto agli onori dello stato: la plebe romana potendo eleggere consoli plebei, eleggeva quasi sempre patrizii, coi quali aveva militato.
  2. In imperio militari mandando peritia ususque rei militaris potius quam virtus spectari solet. Rariores enim exsistunt boni imperatores quam viri boni. Aristot. Polit. lib. v. M.
  3. Absurdum est, si corpore quidem turpe sit non posse sibi ipsi opitulari; oratione vero turpe non sit: quae magis propria est hominis, quam corporis usus. Aristot. Rhet. lib. 1. M.
  4. Imperare non dignitas tantum est, sed et ars, et quidem artium omnium sublimissima. Crysost. ad Cor. ex Grotio in notis ad lib. II. M. Nullum animal morosius est homine, nullum majori arte tractandum quam homo. Sen. de clem. lib. 1. M.
  5. Sciendum tamen, eos numeros deligi oportere, qui ad ordinum