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città della Silesia, la quale assediata dagli Svedesi, e deliberata di cedere, dove temerario era il contendere, venne da lui soccorsa opportunamente, non facendogli ostacolo gli occulti, ed impraticati sentieri, non la enorme disparità delle forze, non la esperienza e il valore del rinomato Torstedon11; e la Città fu libera, e il Nimico precipitosamente fugato, e la vittoria stessa nobilitata dell’utile trofeo degli equipaggi, e della illustre preda delle artiglierie. Ma il valore degli uomini ha una fatal misura dalla necessità e dalla forza, e Montecuccoli astretto a combattere nuovamente cogli Svedesi, sopraffatto da troppo maggior numero, e inutilmente tentate quante eran le vie di vincere o di morire, ebbe finalmente a rimanersi loro prigione12. Cattività felice nondimeno, e degna di esser comparata a quella di Regolo, se all’estrinseco splendore di una costanza orgogliosa vuolsi adeguare una modesta pazienza, che si giovò della servitù per agevolarsi la via delle imprese e de’ trionfi. Le scienze consolatrici della sua solitudine e dell’esilio, lo erudirono compiutamente di quanto gli rimaneva a sapere, perché ei fosse perfetto Capitano, e tale egli uscì, meditando, della sua prigionia, qual già Lucullo della sua nave13. Euclide lo instruì della Geometria, Tacito della Politica, Vitruvio della Architettura; le quali scienze celeremente percorse e penetrate, gli avanzò tempo, tanta era in lui la misura di usarlo, perché ei si erudisse della Filosofia, della Medicina, e della Giurisprudenza, ed anco ebbe valore di sollevarsi co’ Teologi nella contemplazione della Divinità. Dotto di tante scienze, versato in tanti idiomi, per la dimistichezza delle storie a tutte le età presente, e a tutti i fatti memorabili, secondo il suo secolo non inelegante Poeta, non ignaro in qualunque genere di erudizione. Io non veggo qual titolo a lui manchi, perché come non si dubitò di annoverarlo tra’ sommi Condottieri, così non se gli nieghi luogo tra i sommi Letterati. Le quali cose tutte io non oserei narrare dinanzi una assemblea di Sapienti, che sanno quanto di tempo e di sussidj richiegga una sola facoltà, e non oserei credere che in un uomo in tanti negozj