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74 | GUERRE GOTTICHE |
gnervi lega mettendoli al possesso della Gallia e del prefato danaro. Erano di que’ tempi regi dei Franchi Childeberto, Teudeberto e Clotario, i quali partironsi concordi giusta i reali possedimenti di ciascheduno la gallica regione e il danaro, promettendo in pari tempo ai Gotti amicizia somma ed occulti aiuti, non della gente dei Franchi, ma scelti dalle altre nazioni loro suggette; imperciocchè non potevano confederarsi apertamente contro i Romani, avendo poco prima dato parola all’imperatore di soccorrerlo in questa guerra. Gli ambasciatori, compiuto lo scopo della mandata loro, tornano a Ravenna, e Vitige fatto consapevole della pace stabilita co’ Franchi richiamò alla fin fine Marcia colle truppe da lui capitanate.
CAPO XIV.
Belisario, guernite Napoli e Cuma, piglia la via di Roma; arrendimento de’ costei cittadini; descrizione della via Appia — I Gotti abbandonano la città; entrata in essa delle armi imperiali, e provvedimenti del capitano per sostenere un assedio.
I. Nel mentre che Vitige operava queste cose Belisario volgendo i suoi pensieri a Roma disponesi alla partenza, fidando Napoli alla custodia di trecento guerrieri presi tra’ fanti, e capitanati dal prefetto Erodiano: manda pure nel forte di Cuma tanta truppa, quanta giudica sufficiente a guardarlo; nè eranvi nella Campania, di Napoli e Cuma all’infuori, altri luoghi moniti. In quest’ultima città poi gli abitatori mostrano una