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INDICE. | 593 |
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Cipriano e Giustino assediano Fiesole. Uraia in marcia al Ticino; ma, valicato il Po, non osa cimentarsi co’ Romani |||
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Capo XXV. |||
Re Teudeberto con truppa in Italia. Costoro armi, e travalicamento del Po a Ticino, città. Riti presso di loro, giusta Procopio, dell’antica superstizione. Scacciano Gotti e Romani dai rispettivi campi. Molti di essi rimangon vittime della dissenteria. — Lettera di Belisario a Teudeberto. Ritorno de’ Franchi alle case loro |||
» 243
— XXVI. |||
Un soldato romano traditore porta lettere dagli assediati in Aussimo a Vitige, e quindi recane la risposta. — Tale degli Sclabeni torna al suo campo trascinandosi un Gotto sorpreso in agguato, e confessatosi da costui il tradimento si passa alla punigione del reo |||
» 247
— XXVII. |||
Ostinatissimo combattimento alla fonte d’Aussimo. — Resa di Fiesole ed Aussimo |||
» 251
— XXVIII. |||
Belisario impedisce l’introduzione di vittuaglie in Ravenna. — Ambascerie dei re franchi e di Belisario a Vitige. — Granai di Ravenna incendiati. — Arrendimento de’ Gotti a stanza nelle alpi Cozzie |||
» 256
— XXIX. |||
Giustiniano manda ambasciadori di pace a Vitige. Convenuti gli accordi Belisario si rifiuta di apporvi il suo nome, e raccolti a parlamento i duci sconsiglia la pace. — Offertogli l’imperio di Occidente dai Gotti finge accettarlo, ingannali, ed entra in Ravenna. — Fa prigioniero Vitige. Occupa Tarvisio ed altri luoghi |||
» 262
— XXX. |||
Chiamata di Belisario a Bizanzio. Uraia eletto monarca dai Gotti persuade loro che |||
Procopio, tom. II. | 38 |