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584 | INDICE. |
Capo III. |||
Schiatta, costumi e risoluzione di Teodato. Ambasceria al romano Pontefice in Bizanzio. Giudizio di Procopio sulla religione. — Allo infermarsi d’Atalarico la genitrice, tenendosi mal sicura co’ Gotti, si vale ascosamente dell’opera di Alessandro per cedere a Giustiniano l’Italia. — Carteggio all’uopo tra’ due monarchi sotto coperta di scambievoli rimprocci. — Tornata dell’ambasceria in Bizanzio. L’imperatore manda Pietro in Italia |||
Pag. 17
— IV. |||
Amalasunta frena la rapacità di Teodato. — Chiamalo, morto il figlio, volendo seco rappattumarsi, a partecipare del regno. — Sua prigionia comandata dall’ingratissimo re. — Al quale Pietro, ambasciadore di Giustiniano, dopo la uccisione di lei intima la guerra |||
» 22
— V. |||
Giustiniano prende a guerreggiare i Gotti facendo assalire da Mundo la Dalmazia, e da Belisario coll’armata di mare la Sicilia. — Scrive ai capi de’ Franchi. — Mundo espugna Salona; Belisario, impadronitosi di tutta la Sicilia, termina gloriosamente il suo consolato |||
» 26
— VI. |||
Teodato patteggia con Pietro ambasciadore di Giustiniano. — Sua pusillanimità appalesata in un lepido colloquio. — Commercio di lettere tra Teodato e Giustiniano |||
» 29
— VII. |||
Morte di Mundo e del figliuol suo profetizzata, giusta la fama, dalla Sibilla. — Teodato manca alla data parola, e fa disonorevole accoglienza all’imperiale ambasceria. Suo colloquio cogli ambasciadori.|||