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LIBRO QUARTO 577

cima là entro è d’uopo molto intrattenervi gli occhi prima di vedere la fiamma. Questa poi quando avviene la impetuosa uscita del cenere, svegliendo grandi e piccoli sassi dal fondo inalzali sopra il vertice del monte e lanciali a catafascio da per tutto; un ruscello di fuoco scorrevi pure dal vertice alle radici ed anche più lontano, il che vuol pur dirsi riguardo all’Etna. L’igneo ruscello inoltre scavando il suo alveo formasi all’intorno alte ripe, e la fiamma che da principio lo accompagna è simile ad acqua ardente; ma non appena spento si fa immobile, e le sue reliquie condensansi in melma ben poco dal cenere diversa.

II. Alle radici del Vesuvio hannovi sorgenti d’acqua dolce e potabile che danno origine al fiume Draconte, il quale scorre presso alla città di Luceria1, ed accolse in allora sopra le due ripe gli accampamenti dell’una e dell’altra fazione; sebbene poi scarso di acque non consente di essere guadato da cavalieri o fanti, ma restringendo il suo letto e profondissimamente abbassandolo formasi da quindi e quinci discoscesi lidi; ma se ciò avvenga dalla natura del suolo o dall’acqua altri tel dica, non essendo in mia saputa. I Gotti occupatone il ponte vicino del campo costruironvi sopra torri di legno, le cosiddette baliste, ed altre macchine per molestare e ferire il nemico da elevato luogo, impediti del combattere a corpo a corpo dal fiume di mezzo, cosicchè solo dai margini di esso i due eserciti azzuffavansi tratto tratto col saettame; ed aveanvi ben anche

  1. Nocera.
Procopio, tom. II. 37