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LIBRO QUARTO 549

maggior tristezza e sconsigliati ritiraronsi, lasciando che il nemico liberamente raggiungesse i Gepidi.

II. Altri parimente di nome Ustrigotto, abbandonati di fresco i Gepidi, erasi posto in salvo presso dei Langobardi, eccone il fatto. Elemundo re de’ Gepidi, spento poco anzi da morbo, lasciato avea un sol figlio Ustrigotto, il quale per anche giovinetto fu di leggieri privato del trono da Torisino. Egli per tanto non potendosi vendicare della ingiuria si trasferì presso ai Langobardi nemici di sua gente; questa passato breve tempo rappattumossi con Giustiniano Augusto e co’ Langobardi, un’amicizia perpetua sagramentandosi religiosissimamente dalle due parti. In virtù a simile di non meno fermi accordi riconciliatisi tra loro Giustiniano Augusto ed Auduino re dei Langobardi fecero ambedue domanda a Torisino monarca dei Gepidi del comune lor nemico Ildigisal, pretendendo che la tradigione contro del supplichevole mallevasse innanzi tutto gli stipulati accordi. Torisino, venutone a colloquio cogli ottimati suoi richieseli vivamente di consiglio in proposito, e queglino tenner duro per la negativa; protestando anzi preferire lo sterminio di lor nazione colle donne e la prole che vedersi contaminati di sì nefanda colpa. Dopo tale risposta Torisino fu in grande perplessitade non osando consentire altrui a disgrado delle sue genti, nè riaccendere contra de’ Romani e Langobardi una guerra con tante e sì lunghe molestie terminata; escogitò quindi tale spediente. Mandava ambasceria ad Auduino perchè gli venisse restituito Ustrigotto figlio di Elemundo, scelleraggine dell’egual tem-