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518 GUERRE GOTTICHE


V. Gli antichi eressero nell’isola Brittia un lungo muro per dividerne la parte maggiore dal resto, di qua e di là da esso avendovi suolo, ammosfera e le altre cose in perfetta opposizione tra loro; di guisa che la regione dal muro procedente all’orto va fornita di tutta la salubrità prodottale dai regolari cambiamenti dell’anno; è calda nella state, fredda nel verno, ed i molti suoi abitatori non differiscono punto nella vita dagli altri mortali. Gli alberi, bellamente ornansi di frutta nelle consuete stagioni, cresconvi copiose messi, e vi scaturiscono abbondantissime acque. All’occaso poi ti si appresenta il rovescio della medaglia, di maniera che non è dato agli uomini di rimanervi neppure una mezz’ora. Questo suolo ricetta innumerabili vipere, serpenti ed altri velenosi animali d’ogni maniera. Narrano a simile i paesani cosa in vero lontanissima dalla comune credenza, che l’uomo, vo’ dire, valicato il muro cada in un attimo spento, vittima della pestilenza dell’aria, ed anche gli stessi animali partecipino l’egual sorte. Ma poichè il sermone mi ha condotto a questa parte d’istoria non tacerò altro che simigliantissimo a favola, nè io dovvi alcuna fede quantunque raccontato da molti, i quali protestano avere e di persona visitato il luogo, e udito colle proprie orecchie quanto ivi succedeva; laonde se il passassi onninamente con silenzio e’ si parrebbe che fossimi posto a descrivere le bisogne dell’isola Brittia non quanto si volea di esse informato.

VI. Parlasi dunque che vengano quivi traghettate le anime de’ morti, ed ora mi studierò indicarne il modo