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516 | GUERRE GOTTICHE |
to genitore passando a nozze colla matrigna. L’altra, fattane consapevole nè comportando la offesa, bramò ardentemente di pigliarne vendetta, opinando quel popolo, zelantissimo della pudicizia, prostituita la pulzella cui le arre sponsalizie riuscirono a mal fine. Da principio adunque mandovvi di tali suoi famigliari chiedendo ragione di sì turpe ripudio senza poterla gravare di stupro, nè di mancamento comunque verso il futuro suo sposo. Tornata vana l’ambasceria ella stessa pigliando animo virile appresta la guerra, e ragunate quattrocento navi con entrovi non meno di dieci mila soldieri muove contro ai Varni, accompagnata pel maneggio degli affari da un suo fratello spoglio d’ogni onoranza. Questi isolani, fortissimi sopra tutti quelli da noi conosciuti, combattono pedoni, ignorando l’arte del cavalcare, nè hanno tampoco idea delle forme cavalline, mancando la Brittia di tali animali, nè capitandovene dal vicino continente; che se per ventura, a da legazioni o da qual tu vuoi motivo indotti a conversar coi Romani o con genti fornite di cavalli, sieno obbligati ad usarne, disadatti a montare di per sè in arcione, vengonvi posti sopra, e quindi havvi chi li rimette sul terreno. I Varni a simile nella guerra valgonsi di soli pedoni. Del resto in quell’armata di mare, composta unicamente di remigatori, non vedevi maniera alcuna di vele, abituati essendo nell’isola a navigare mai sempre coll’opera de’ remi.
IV. Messo piede in terra e vallatisi alle stesse foci del Reno, la vergine condottiera in compagnia di altri pochi vi si tenne, ordinando al fratello di muovere con tutto l’esercito contro del nemico a campo non lunge