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LIBRO QUARTO | 505 |
ne del costui cadavere surse fierissima pugna, dalla quale i Persiani verso il crepuscolo vespertino usciti vincitori, costretto avendo il nemico a voltare le spalle, retrocedettero in Cutatisio e Muchiresi. Tali a non dubitarne furono le cose operate dagli eserciti di Persia e di Roma.
III. Prosperissima poi in tutto era nell’Africa l’imperiale fortuna, essendo a Giovanni, eletto da Giustiniano Augusto maestro de’ militi ivi a stanza, sortite le imprese molto più felicemente di quanto possa dirsi e meritar fede. Costui legatosi con Cutsini altro dei capi Maurusii da principio riportò vittoria in campo sopra tutti i suoi competitori, nè guari dopo tale assoggettossi Antala e Iabda, aventi la capitananza de’ Maurusii bizaceni e numidii, che indusseli a seguirlo a mo’ di prigionieri. Mercè di che i Romani aveano pace in Africa, regione tuttavia desolatissima per le durate guerre e sedizioni.
CAPO XVIII.
Pronta guerra tra Gepidi e Longobardi spenta da panico timore. — Tregua di Torisino e Auduino loro capi. Cuturguri mandati dai Gepidi contro l’impero. Uturguri in armi, ad instigamento di Giustiniano, contro ai Cuturguri. Pugna tra essi.
I. Mentre le cose di colà non altrimenti avvicendavansi, i Gepidi appaciati, come ho detto negli antecedenti libri, co’ Longobardi loro nemici, trovando insuperabili difficoltà nel comporre affatto le insorte con-