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LIBRO QUARTO 497

frequentare chiunque attalentasse loro; trascorrevano di più le bizantine contrade per trar profitto da vendite ed acquisti, dandosi a qualunque commercio non meno sicuri che in patria. Uom de' Romani, deviatosi dall'usanza, non seguivali, e meno ancora spiavane gli andamenti.

III. In questo mezzo fuvvi cosa, a mia notizia, non più da prima veduta. L'autunno a simile d'inoltrata state fu caldo eccessivamente, di maniera che fiorirono da per tutto rose a mo' di primavera, ed affatto eguali a quelle della propria stagione sbucciate. Quasi tutti gli alberi coprironsi altra fiata di nuovi frutti, ed avvegnachè sol pochi giorni si contassero dalla fatta vendemmia, le uve ricomparvero sulle viti. I saputi in queste cose volendo azzardarne la interpretazione andavano preconizzando qualche prodigioso ed inopinato avvenimento lieto per gli uni, contrario agli altri; ma io sono d’avviso che il prolungato spirar di Austro riscaldasse la terra più dell'ordinario e di quanto comporta l'autunnale stagione. Se poi, non dipartendoci dalle costoro parole, annunciato ne fosse un che d’impreveduto e grande, lo avremo chiarissimemente dal fatto.

Procopio, tom. II 52