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LIBRO QUARTO 493

cipi. Narrate siccome furono tali cose ripiglio l’interrotto cammino.

V. Intanto che di questa fatta cominciano a disordinarsi le prime file persiane, quanti erano dagli omeri partecipando, senza indagarne il motivo, al conturbamento loro, trassersi a precipizio indietro. A simile i Dolomiti, spettatori da elevato luogo e sbigottiti alla vista della travolta ordinanza turpemente la diedero all’erta; manifestatasi la rotta furono perseguiti i fuggenti e trucidati nel numero di quattro mila, compresivi tre duci. I Romani mandarono di subito in Bizanzio all’imperatore quattro conquistate bandiere. Si pretende inoltre che il nemico vi giuntasse non meno di venti mila cavalli, non tanto per opera del saettame o di ferro comunque si fosse, quanto per non avere trovato arrivando nella Lazica dopo i disagj di sì lunga via, pasciona sufficiente ai loro bisogni; voglionsi ritenere adunque anzi vittime della fame e della somma debolezza che delle armi.

VI. Mermeroe, fallitagli questa impresa, marciò colle truppe a Muchiresi, padroneggiando tuttavia i Persiani, sebbene sperimentata contraria sorte ad Archeopoli, la massima parte della Lazica. Si viaggia una giornata per arrivare alle sue molto popolose borgate, e la ti s’appresenta il felicissimo agro della Colchide ricco di vino e di molte squisite frutta, che indarno cercheresti nel rimanente della regione. Il fiume Reon ne bagna il suolo, dove gli antichi Colchi edificato aveansi un castello, ma i loro discendenti abbatteronne il più, giudicandolo facile agli approcciamenti ed assalti, perchè inalzato su di pianissimo terreno; altre volte nomaronlo con greca