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478 GUERRE GOTTICHE

caddero chi entro, chi fuor delle mura, dove pugnavano le arieti co’ militi postivi dai lati. Gli imperiali in fine veduto il presidio nella massima costernazione, messo in non cale ogni ostacolo occuparono armata mano la città, passando i Persiani con precipitosa fuga, ed in numero non più di cinquecento, a guernire la rocca. I nostri fecero prigionieri gli altri tutti, non meno forse che settecento trenta, ed intra essi ne rinvennero soli diciotto sani della persona, vo’ dire liberi da ferite. I vincitori anch’eglino soggiacquero a grave perdita di valorosissimi personaggi, ed in ispecie ricordiamo Giovanni di Tomaso, il quale dopo illustri pruove di valore ne’ combattimenti spirò colpito da un sasso scagliatogli nel mettere il piede nella città.

CAPO XII.

I Persiani rinchiusi nel forte anzi muoionvi consunti dalle fiamme che trattare di arrendimento col nemico. Liberalità di Cosroe nel fornire di vittuaglia Petra. — Sua accortezza nella costruzione d’un acquidotto. Bessa manda i prigionieri a Bizanzio: sfascia di muro la vinta città; lodato dall’imperatore, ed assai più dall’universale.

I. I Romani col vegnente giorno mandarono offerendo ai barbari nell’occupata rocca la salvezza della persona e la promessa d’un salvocondotto, nella più grande speranza che accoglierebbero la generosa proposta. Ma queglino ad ogni esortazione sordi non miravano che a resistere, e sebbene conoscessero la insuperabile impresa del lungamente durare a tanta fa-