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472 GUERRE GOTTICHE

i Persiani accorsivi di subito in grandissimo numero tornarono ad accrescere ben bene la parte in difetto. Gl’imperiali fuori di sè mirando la triste fine delle loro fatiche più non sapevano che si fare, impediti dal riempimento di proseguire la fossa, e di valersi dell’ariete, per la inclinazione del terreno su cui ergevasi lo scavato muro, non consentendo queste macchine d’essere trasportate che in luoghi piani, o di assai lieve pendio.

III. Volle non di meno il fato che pochi barbari Sabiri fossero capitati nel romano campo, ed attendine il motivo. Costoro, unnica genie divisa in molti regolari principati, abitano presso del Caucaso, e molti de’ capi stretto avevano antichi legami di amicizia coll’imperatore, altri col re persiano, il perchè ambo i monarchi sogliono largire, non tutti gli anni ma negli urgenti casi quantità d’oro a cosiffatti sozj. Giustiniano Augusto adunque invitando gli amici Sabiri ad aiutarlo nella cominciata guerra mandovvi tale de’ suoi coll’incarico di splendidamente presentarli. Se non che estimando mal sicuro il procedere col ricco dono al Caucaso, nemiche schiere occupando la interposta regione, arrivato agli steccati di Bessa e delle romane truppe assediatrici di Petra spedì ai Sabiri dicendo che genti paesane venissero di subito a lui per ricevere l’imperiale offerta. I barbari all’annunzio inviano tre ottimati con qualche scorta nella Lazica; questi pervenutivi e mescolatisi co’ Romani vollero aver parte alla espugnazione delle mura indottivi dall’abbattimento degli assediatori; laonde mirandoli nella massima titubanza ed incapaci di consiglio nelle pre-