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468 GUERRE GOTTICHE

sendo per giunta infermiccio di natura chiamava da tutte le cittadi medici alla corte, e di questo numero fu Tribuno originario della Palestina, molto erudito ed a nessuno secondo nell’arte del sanare; eran ad uno suoi commendevolissimi pregi la moderazione, la profonda pietà verso il Nume ed una piacevolezza somma di carattere. Il monarca in altri tempi risanato coll’opera di lui gli fu largo, al partir dalla Persia, di moiti e splendidissimi doni, ed al convenirsi di questa prima tregua impetrò da Giustiniano Augusto di valersene per un anno. Trascorso il fissato periodo in famigliare amicizia, come scrivea, sollecitollo a chiedere quanto e’ sapesse bramare, e quegli per ogni ricompensa in cambio di danaro addimandò la gratuita restituzione di alcuni prigionieri. A tale priego il monarca mandò liberi non solo que’ nobili Romani presi in guerra nominatamente dal medico indicati, ma eziandio aggiunsene di molti portandone il numero a tre mila, azione che procacciò a Tribuno somma gloria presso tutte le genti: di ciò basti.

III. Anatozado sciente della malattia del genitore usurpandosi i regali diritti cominciò a macchinare novità, e quantanque poscia il sapesse guerito, pure istigò i cittadini alla ribellione, e pieno di giovenile ardore dato di piglio alle armi mossegli contro un’accanita guerra. Cosroe, uditone, spedì a combatterlo truppe sotto gli ordini di Fabrizio, il quale vintolo in campo ed impossessatosene, lo condusse non guari dopo alla corte. Il monarca allora in punizione fecegli offendere gli occhi per modo ch’e’ non avessene a perdere la