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464 GUERRE GOTTICHE

l’Abasgia, derivato dai Caucasii, trovi un alto monte, il quale a poco a poco abbassandosi ed inclinando il suo dorso a mo’ di scala, termina al Ponto Eussino. Alle sue radici i paesani aveano eretto in altri tempi un assai forte ed amplo castello, e soglionvi riparare onde sottrarsi dalle nemiche scorribande, insuperabile essendo la difficoltà di espugnarlo. Unica via mette al castello ed alla regione, e pur questa sì angusta da non camminarvi due uomini di fronte, ma passanvi ad uno ad uno e pedestri. Discesala rincontri una ripidissima forra estendentesi dalla rocca al mare, e da lei ebbe acconcio nome il luogo, detto con greca voce Trachea1. L’imperiale navilio adunque afferrato intra gli Abasgi e gli Apsilii, Giovanni ed Uligago, messo piè a terra, insiem colle truppe inoltravano seguiti marina marina dai nocchieri entro i paliscalmi. Giunti siffattamente in vicinanza di Trachea veggono i barbari in armi ed in ordinanza lungo tutta la forra e la via testè descritta. Fermato il passo rimangonsi gran pezza incerti sul partito da prendere in quel frangente; Giovanni alla per fine messosi da buon senno a rintracciar mezzo di vincere ogni impaccio, vi riuscì del seguente modo. Lasciato quivi Uligago colla metà della soldatesca, e’ gittasi col resto sui paliscalmi, e dato dei remi per voltare il corso oltrepassano Trachea, e così dagli omeri e cogli inalzati stendali procedono contra il nemico. Gli Abasgi rimirandosi prossimi ad un assalto di fronte e dalle spalle, abbandonato ogni pensiero di resistenza

  1. Corrispondente alla voce latina aspera.