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462 GUERRE GOTTICHE


CAPO IX.

Dagesteo accusato di tradigione dai Lazj vien posto in carcere. Bessa, maestro de’ militi per l’Armenia, passa nella Lazica, i cui re solevano chiedere ai Romani le spose loro. — Ribellione degli Abasgi. Trachea. Gli Abasgi assaliti e sconfitti dai Romani.

I. Que’ Lazj intanto che eransi trasferiti a Bizanzio denunziaronvi prontamente Dagisteo come traditore e seguace delle parti de’ Medi, affermando aver egli per fellonia trascurato l’occupazione delle mura di Petra mezzo diroccate e quindi accessibili in varj punti, anzi accordato ai nemici tempo di ripararne le rovine coll’ammontichiarvi in luogo di pietre sacca piene di arena. Incolpavanlo altresì d’averne differito l’assalto, vuoi da pecunia sedotto, vuoi per negligenza, di questo modo perdendo l’opportunità in vano poscia sperata, d’una felice impresa. Giustiniano uditone fecelo imprigionare, ed inviò nella Lazica Bessa, non molto prima rivenuto dall’Italia e di già maestro de’ militi per l’Armenia, coll’ordine di capitanare l’esercito colà di stanza. Alla stessa volta eransi pur diretti con truppe Benilo fratello di Buze, Odonaco, Baba di tracio sangue, e l’erulo Uligago. Nabede coll’esercito messo ivi piede nulla operò da ricordarsi, eccetto che fatto alto intra gli Abasgi ribelli dai Romani e dai Lazj n’ebbe sessanta statichi, prole degli ottimati loro. Di più nell’Apsilia avvenutosi a Teodora moglie di Opsite avo di Gubaze ed in altri tempi re de’ Lazj, se ne impossessò per