barbari, vogliam dire gli Unni, godono tutto l’interposto suolo. Vicino a Chersone s’appresentano due altre città, Cepi e Fanaguri, da epoca antichissima insino a’ dì nostri suddite dell’impero, cadute quindi in potere de’ confinanti ed atterrate. Da Chersone alle bocche del fiume Istro è uopo un viaggio di dieci giorni, e tutta la regione è in barbariche mani. L’Istro discende dai celtici monti, rasenta gli estremi confini dell’Italia, traversa la Dacia, l’Illirico e la Tracia per iscaricare sue acque nel Ponto Eussino. Da quivi a Bizanzio tutta la piaggia obbedisce al monarca romano; hai così la circonferenza del Ponto Eussino da Calcedone insino alla capitale dell’impero, la cui misura non posso con esattezza determinare conciossiachè abitanvi d’intorno molte genti, come scrivea, le quali di qualche ambasceria all’infuori non comunicano affatto con noi, nè ci fu dato saperne più accurate notizie da chi per lo innanzi applicossi a conoscere questi intervalli. Solo diremo con certezza che, sulla destra del Ponto, da Calcedone al Fasi vi corrono cinquantadue giornate di spedito cammino; laonde opiniamo che mal non si apponesse chi pensò non differirne soverchiamente l’altra parte.